Molto più di una supercar. La nuova Chevrolet “Corvette Zr1” si propone in effetti quale hypercar in grado di sfidare ad armi pari le più blasonate rivali europee grazie ai mille 64 cavalli erogati dall’inedito “Lt7”, un V8 da cinque litri e mezzo di cubatura che ridefinisce i limiti prestazionali dei propulsori “Made in Usa”
Sinonimo di potenza e performance a stelle strisce, Chevrolet “Corvette” è uno dei miti motoristici americani per eccellenza, capace di conquistare il cuore degli amanti delle vetture supersportive su entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico. Merito anche di un’evoluzione che ha portato la muscle car statunitense a migliorare costantemente nel corso dei decenni per alzare ulteriormente quell’asticella prestazionale che ogni volta stupisce e affascina gli appassionati delle quattro ruote. Ultimo step in tal senso il lancio delle nuova “Corvette Zr1”, la supersportiva Chevrolet più prestazionale di sempre grazie alla spinta assicurata dal motore V8 più potente mai realizzato negli Stati Uniti da una casa costruttrice automobilistica. L’obiettivo degli ingegneri del Marchio che fa capo a Genaral Motors era in effetti quello di sviluppare una vettura in grado di rivaleggiare ad armi pari contro le hypercar europee e per tale ragione sono partiti dalla base meccanica del propulsore “Small Block Gemini” che equipaggia le “Corvette” di ultima generazione per dare al vita al nuovo V8 “Lt7” da cinque litri e mezzo di cubatura. Mutuato dal precedente “Lt6”, pur avendo alcune soluzioni costruttive in comune, come l’albero motore piatto, il V8 di nuova generazione presenta modifiche strutturali e componentistiche che lo rendono quasi imparagonabile con l’unità di derivazione.
Ciò in virtù soprattutto di nuove fusioni della testa, di una camera di combustione più grande, di una fasatura delle valvole e un profilo delle camme ottimizzate, di un nuovo sistema di aspirazione e di una coppia di turbocompressori mono-scroll da 76 millimetri integrati nello scarico. Una soluzione quest’ultima volta a ridurre la distanza che l’aria deve percorrere, così da permettere al flusso di entrare più rapidamente nelle camere per eliminare ogni rischio di turbo-lag. Così configurato, “Lt7” è quindi in grado di erogare fino a mille e 64 cavalli di potenza massima a sette mila giri e mille 122 newtonmetro di coppia a sei mila giri, spingendo “Corvette Zr1” a una velocità massima superiore ai 346 all’ora. Valori da vera hypercar, superiori per esempio a quanto proposto da vetture come Ferrari “12Cilindri”, Lamborghini “Revuelto” e McLaren “750S”, gestibili dal pilota attraverso una trasmissione automatica a doppia frizione a otto rapporti completamente rivista attraverso ingranaggi dal profilo differente, alberi più resistenti e una lubrificazione migliorata per sopportare le maggiori sollecitazioni indotte dal propulsore.
La natura estrema della vettura è peraltro sottolineata anche da un design molto aggressivo, enfatizzato da un cofano di tipo flow-through, quindi aperto ai passaggi dei flussi d’aria che entrano dalla griglia anteriore, fluiscono attraverso un intercooler ed escono dal cofano stesso per favorire il raffreddamento del vano motore, aumentando al contempo la deportanza, pari a 544 chili alla velocità massima. Al look prettamente racing guardano anche cerchi in fibra di carbonio da 20 e 21 pollici che calzano pneumatici Michelin “Pilot Sport 4S” e altri dettagli sempre in fibra di carbonio come lo splitter anteriore, le modanature esterne, le prese d’aria laterali e l’alettone anteriore. Più tradizionali e quindi meno estremi gli interni, incentrati su un quadro strumenti digitale da 12 pollici e su un sistema di infotainment operante attraverso un display da otto pollici che si affiancano a sedili dal profilo supersportivo e a finiture in fibra di carbonio.
Se originale non basta
Se le performance di “Corvete Zr1” non sono sufficienti a soddisfare i desideri del pilota, Chevrolet mette a disposizione un pacchetto opzionale “Ztk Performance” volto a trasformare la vettura in una sorta di modello da competizione. Ciò grazie a un’enorme ala posteriore, a diffusori anteriori e a un labbro aerodinamico montato sul cofano, a listelli sottoscocca volti ad aumentare la deportanza, ad ammortizzatori più rigidi e a pneumatici Michelin “Pilot Sport Cup 2R”.
Titolo: Chevrolet “Corvette Zr1”: oltre i limiti
Autore: Redazione